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Lo scrittore Bruno Morchio, legato a Tertenia

l'autore genovese Bruno Morchio ha ambientato il suo romanzo 'Con la morte non si tratta' a Tertenia. Le sue opere sono dei noir principalmente ambientati a Genova, tra gli scuri carruggi della città portuale

Bruno Morchio, scrittore genovese di libri gialli, è legato a Tertenia perché vi ha ambientato il suo quarto romanzo "Con la morte non si tratta” del 2004. L’opera appartiene al ciclo del detective Bacci Pagano e narra di una rapina sulla statale Carlo Felice a seguito della quale uno dei banditi viene arrestato e sconta la pena senza tradire i complici. Anni dopo, Bacci Pagano viene incaricato di ritrovare il figlio tossicodipendente del rapinatore, ancora in galera. Le indagini lo porteranno in Sardegna, a Tertenia.

Nato nel capoluogo ligure nel 1954, Morchio è da sempre innamorato della letteratura e della scrittura: la critica lo considera appartenente al genere noir mediterraneo. Ha pubblicato il romanzo d’esordio "Maccaia” nel 1999:. L’anno seguente pubblica "Bacci Pagano. Una storia da carruggi” con la neonata Fratelli Frilli Editori, prima opera in cui compare il personaggio dell’investigatore privato genovese disilluso e sarcastico, amante dei vini e di Mozart, a proprio agio fra i bui carruggi della città ligure.

Bacci Pagano è protagonista di un fortunato ciclo di romanzi, ma la produzione di Morchio non si esaurisce qui: nel 2012 è uscito "Il profumo delle bugie” sulle vicende di una famiglia dell’alta borghesia, nel 2015 "Il testamento del Greco” con protagonista Alessandro Kostas, nel 2017 il giallo "Un piede in due scarpe”, storia dello psicologo Paolo Luzi e del commissario altoatesino Ingravallo. Quest’ultimo romanzo ha ottenuto la menzione speciale della giuria del Premio Scerbanenco 2017.

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